PERSEGUIRE I PROPRI SOGNI DA ADOLESCENTE

22 Febbraio 2022 0 Di Redazione

Pubblichiamo l’articolo di Annalisa Ammirati e Nicolò Vivo (VA Liceo Scientifico Montessori) coordinati dalla Prof. Ilaria Perna

Il 5 febbraio 2022 si è tenuta la finale della 72esima edizione del Festival di Sanremo, conclusosi con la schiacciante vittoria di Mahmood e Blanco con la canzone “Brividi”.
I due si sono incontrati casualmente nello studio di registrazione, si sono ritrovati per salutarsi, tuttavia un giro di pianoforte li ha convinti della possibilità di scrivere un brano assieme.
Soffermiamoci però di più sulla personalità di Blanco, la quale ci incuriosisce molto poiché è un ragazzo di soli diciotto anni, proprio come noi.
Blanco, pseudonimo di Riccardo Fabbriconi, nato a Calvagese della Riviera, un piccolo paesino in provincia di Brescia, il 10 febbraio 2003, si è avvicinato alla musica da solo e quasi per gioco quando durante il primo lockdown pubblica su SoundCloud (piattaforma digitale per artisti emergenti) il suo primo disco dal titolo “QuarantineParanoid”.
Il disco attira immediatamente l’attenzione di un’etichetta importante come la Universal, che non esita a proporgli un contratto.
Da ciò derivano i suoi primi successi, come “Notti in Bianco” e “La canzone nostra”, le quali diventano in poco tempo dei veri e propri tormentoni estivi, fino ad arrivare a Sanremo 2022, in cui il ragazzo presenta il brano “Brividi” in coppia con Mahmood.
L’esibizione riscuote successo già nella prima serata del Festival, i

due sul palco sembrano molto complici: si guardano negli occhi e cantano in modo intenso, mettendo in risalto le loro voci davvero particolari.
Risultando sempre primi in classifica, si giocano la vittoria finale durannte la quinta e ultima serata di Sanremo, infine vincono il Festival.
Appena saputo della vittoria, Blanco corre tra il pubblico ad abbracciare la madre: questo gesto fa riflettere molto perché ci fa capire che nessuna vittoria è tale se tua madre non ti stringe le mani. Puoi ottenere qualsiasi cosa nella vita, vincere tutti i premi del mondo, ma avrai sempre bisogno di dirlo prima a tua madre, perché ciò che sei e ciò che sei diventato è soprattutto anche grazie a lei.

Come accade del resto per moltissimi adolescenti, è l’amore a spingerlo a voler comporre la maggior parte delle sue rime, come ad esempio in “Brividi” in cui i due artisti descrivono l’amore da due diversi sguardi che si completano:
• i versi di Mahmood raccontano una visione più disillusa;
• i versi di Blanco raccontano una maggiore impulsività combinata a genuinità (ricordiamo che Blanco ha soli 18 anni).
In un’intervista Blanco racconta che “Brividi” rappresenta per lui tutti quei momenti in cui le emozioni ci rivelano per quello che siamo, ci mettono a nudo ed è proprio qui che la sua vita trova un punto in comune con quella di Mahmood oltre che con quella di tutti: a ogni età i sentimenti, soprattutto l’amore, ci rendono fragili e felici nello stesso momento.
Proviamo una grande ammirazione per Blanco a livello musicale: nonostante la giovane età ha una scrittura molto profonda, in cui riesce a incanalare tutte le sue emozioni, riesce a trasmettere delle vibes incredibili, riesce a catturare il nostro pensiero. Lo ammiriamo anche dal punto di vista del personaggio: riesce ad

alternare pazzia con serenità, felicità con tristezza; rispecchia un po’ i giovani d’oggi e si può dire che sia una fonte d’ispirazione. La musica per lui è il modo di incanalare la sua energia, come ha dichiarato in un’intervista: la musica è il suo stesso alter ego, lo pseudonimo Blanco rappresenta infatti un’esagerazione di un lato del suo carattere, che trova sfogo proprio nella musica.
In meno di due anni Blanco è riuscito ad incoronare il suo sogno rimanendo sempre se stesso, non è cambiato pur avendo successo o soldi e, al giorno d’oggi, capita raramente ciò.