Le scuole paritarie offrono piena solidarietà agli Ucraini
20 Marzo 2022La crisi del popolo Ucraino è stato pienamente percepito dalle scuole Paritarie offredo la loro piena disponibilità nell’accoglienza dei minori giunti in Italia. Infatti l’Avvenire ha pubblicato un articolo che sottolinea l’importazione azione solidale di dette scuole che stanno dando dimostrazione di essere realtà in grado di offrire un prezioso contributo a tutta la società e al sistema dell’istruzione con qualcosa di diverso e peculiare che viene dallo loro storia, dai carismi che le hanno generate e da quella passione educativa che sgorga dalle loro origini.
Tanti genitori dei alunni delle scuole paritarie hanno recepito l’invito a farsi prossimo per mamme e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina. È una catena di solidarietà che attraversa e accomuna le comunità scolastiche da Nord a Sud con i l’offerta di disponibilità all’accoglienza. «Come genitori abbiamo sentito il bisogno di parlarne con i nostri tre figli – racconta all’Avvenire una mamma di Milano – cercando di non nasconderci le difficoltà che certamente incontreremo. Sentirli disponibili a condividere o lasciare la camera piuttosto che il bagno, consapevoli della “fortuna” che abbiamo, ci ha aperto il cuore…e non solo quello». Il denominatore comune è la consapevolezza che non possiamo restare estranei a questa tragedia e a un mondo di sofferenza che bussa alla nostra porta.
Molte famiglie si stanno preparando ad accogliere nelle loro case queste persone per lo più donne con i loro figli, che hanno come unica alternativa le tendopoli con tutto quello che ne consegue.
Con i gestori degli istituti paritari i genitori stanno condividendo questa delicata fase di accoglienza, che, se da un lato può sembrare guidata da una sorta di onda emotiva che ci attraversa e colpisce tutti, dall’altra è invece logica conseguenza della scelta educativa di chi ha cercato per i propri figli un percorso scolastico che abbia sempre come riferimento la persona e non sia avulso dai principi di aiuto, solidarietà e sostegno per chi vive situazioni di disagio e abbandono.
Sono veramente tante le famiglie che hanno dato la disponibilità ad accogliere quanti arriveranno dalle zone di guerra dell’Ucraina. «Abbiamo ricordato loro, in un incontro ì, che questo gesto è importante e bello – sottolinea all’Avvenire il direttore di un istituto – ma impegnativo e totalizzante». La risposta è arrivata subito, chiara e decisa, senza incertezze da parte di oltre 30 famiglie.
È stata diffusa in data 4 marzo 2022, a firma del Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, la nota n. 381 con le indicazioni relative all’accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli e relative risorse.
Intanto il Ministero dell’Istruzione con una nota, in applicazione delle disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita delle comunità scolastiche dei minori “stranieri” a qualunque titolo presenti sul territorio nazionale, richiama le Scuole a garantire l’integrazione ponendo attenzione ai bisogni psicologici, affettivi, relazionali connessi alla condizione di giovani profughi, a partire dalla necessità di mantenere i legami con altre persone della propria comunità o con le famiglie presso cui trovano accoglienza, in una prospettiva di continuità fra tempo scuola e tempo extra-scuola. La nota offre inoltre indicazioni di tipo metodologico-didattico (peer education e peer tutoring, utilizzo di materiali bilingue o in lingua madre) e sollecita gli Uffici territoriali a coordinare le iniziative delle scuole e degli EE.LL. per l’attivazione di interventi di mediazione linguistica e culturale che favoriscano l’interazione e la comunicazione interpersonale.
Questa è la scuola come comunità educante, quella comunità che si respira nelle scuole pubbliche paritarie che si sono chieste da subito come attivare una accoglienza vera, che metta al centro la persona con la sua vita, la sua cultura, i suoi valori. Una accoglienza che non cancelli quel legame “lacerato” con la propria storia e la propria terra, ma lo conservi e quasi lo custodisca nella condivisione.
Il Ministro dell’Istruzione, durante la presentazione degli Orientamenti interculturali – Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori- ha dichiarato che “In questi giorni i nostri istituti scolastici stanno dimostrando che la scuola è casa e rifugio per chi fugge dalla guerra. Stanno accogliendo bambini e ragazzi ucraini, dando testimonianza concreta di cosa sia la solidarietà richiesta dalla nostra Costituzione. La scuola deve essere luogo di riscatto e crescita, di futuro. È qui che si costruisce, attraverso la conoscenza e l’educazione, la nostra comunità democratica, per tutti”, ha concluso Bianchi.