Rosso immaginario: mostra al Museo del Sannio

18 Aprile 2022 0 Di Valerio Auricchio

La Mostra Rosso Immaginario propone al Museo Archeologico Nazionale del Sannio di Montesarchio un bellissimo racconto dei vasi di Caudium. L’iniziativa ha nella sua essenza un sapiente connubio tra sofisticate tecnologie innovative e i vasi figurati rinvenuti nella necropoli di Montesarchio. Le immagini dipinte sui crateri a figure rosse databili al V-IV secolo a.C. costituiscono il punto di partenza per lo svolgimento di racconti su miti ed eroi del mondo greco. Il ritorno all’Olimpo di Efesto, il dolore di Elettra sulla tomba del padre Agamennone, la partenza di Trittolemo sul carro alato per donare il grano all’umanità, sono solo alcune delle storie narrate attraverso video, olografie e proiezioni di immagini animate.
La location del Museo è l’interno del Castello di Montesarchio. che raccoglie reperti archeologici della Valle Caudina dei centri più importanti: Caudium (Montesarchio), Saticula (Sant’Agata de’ Goti), Telesia (San Salvatore Telesino). Dalla ricostruzione del paesaggio in età preistorica, con l’esposizione di reperti rinvenuti in varie località, all’ampia sezione dedicata al sito di Caudium, l’attuale Montesarchio. Di particolare interesse sono i numerosi vasi figurati di produzione attica e italiota – soprattutto crateri – rinvenuti in tombe risalenti al V-IV secolo a.C..

L’opera più importante è lo splendido Cratere di Assteas, uno dei vasi più belli del mondo, che raffigura il ratto di Europa. È stato esposto all’Expo di Dubai al centro della vetrina “The future is back – Returned beauty and upcoming perspectives” allestita nel Padiglione Italia dal Comando carabinieri Tutela del patrimonio culturale. Il capolavoro magnogreco fu trafugato negli anni Settanta del XX secolo dalla zona di Sant’Agata dei Goti , esportato clandestinamente ed esposto dal 1981 al 2005 nel Paul Getty Museum di Malibu, in California.
Il percorso della Mostra si snoda nelle celle del carcere borbonico del Castello, in una ambientazione insolita e suggestiva: di particolare efficacia è la prima installazione che presenta, in una cella chiusa da una grata, numerosi crateri dalla cui imboccatura sporge la sagoma di una figura umana, ad evocare il rituale funerario peculiare della necropoli di Montesarchio, dove in ogni tomba era deposto un cratere. Nelle altre celle l’esposizione dei vasi dipinti offre l’occasione per narrare le storie a cui si riferiscono le singole immagini, che si snodano così in racconti coinvolgenti. In alcuni casi videoproiezioni effettuate direttamente sul cratere (minimapping) disegnano i profili, evidenziano e animano le figure con dinamici giochi d’ombre, integrando la narrazione con altri episodi determinanti per la comprensione dell’intero .
I visitatori hanno l’opportunità di scoprire elementi artistici molto interessanti che grazie all’apporto delle videoproiezioni sono evidenziato ed opportunamente approfonditi.

[09:49, 18/4/2022] AurAnt: La Mostra Rosso Immaginario propone nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio di Montesarchio un bellissimo racconto dei vasi di Caudium. L’iniziativa ha nella sua essenza un sapiente connubio tra sofisticate tecnologie innovative e i vasi figurati rinvenuti nella necropoli di Montesarchio. Le immagini dipinte sui crateri a figure rosse databili al V-IV secolo a.C. costituiscono il punto di partenza per lo svolgimento di racconti su miti ed eroi del mondo greco. Il ritorno all’Olimpo di Efesto, il dolore di Elettra sulla tomba del padre Agamennone, la partenza di Trittolemo sul carro alato per donare il grano all’umanità, sono solo alcune delle storie narrate attraverso video, olografie e proiezioni di immagini animate.
La location del Museo è l’interno del Castello di Montesarchio. Raccoglie reperti archeologici della Valle Caudina dei centri più importanti: Caudium (Montesarchio), Saticula (Sant’Agata de’ Goti), Telesia (San Salvatore Telesino). Dalla ricostruzione del paesaggio in età preistorica, con l’esposizione di reperti rinvenuti in varie località, all’ampia sezione dedicata al sito di Caudium, l’attuale Montesarchio. Di particolare interesse sono i numerosi vasi figurati di produzione attica e italiota – soprattutto crateri – rinvenuti in tombe risalenti al V-IV secolo a.C., tra le opere più importanti è lo splendido Cratere di Assteas. Raffigura il ratto di Europa, è una delle più antiche rappresentazioni del mito. E pure uno dei vasi più belli del mondo. È stato esposto all’Expo di Dubai al centro della vetrina “The future is back – Returned beauty and upcoming perspectives” allestita nel Padiglione Italia dal Comando carabinieri Tutela del patrimonio culturale. Il capolavoro magnogreco fu trafugato negli anni Settanta del XX secolo dalla zona di Sant’Agata dei Goti , esportato clandestinamente ed esposto dal 1981 al 2005 nel Paul Getty Museum di Malibu, in California.
Il percorso della Mostra si snoda nelle celle del carcere borbonico del Castello, in una ambientazione insolita e suggestiva: di particolare efficacia è la prima installazione che presenta, in una cella chiusa da una grata, numerosi crateri dalla cui imboccatura sporge la sagoma di una figura umana, ad evocare il rituale funerario peculiare della necropoli di Montesarchio, dove in ogni tomba era deposto un cratere. Nelle altre celle l’esposizione dei vasi dipinti offre l’occasione per narrare le storie a cui si riferiscono le singole immagini, che si snodano così in racconti coinvolgenti. In alcuni casi videoproiezioni effettuate direttamente sul cratere (minimapping) disegnano i profili, evidenziano e animano le figure con dinamici giochi d’ombre, integrando la narrazione con altri episodi determinanti per la comprensione dell’intero .
I visitatori hanno l’opportunità di scoprire elementi artistici molto interessanti che grazie all’apporto delle videoproiezioni sono sapientemente evidenziati ed opportunamente approfonditi.