L’Unesco lancia l’allarme: “Carenza di docenti, un’emergenza globale”

5 Ottobre 2023 Off Di Valerio Auricchio

In occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, commemorata il 5 ottobre giorno la data in cui, nel 1966, fu stipulata la Raccomandazione sullo status degli insegnanti, l’Unesco ha voluto focalizzare Il tema per l’anno 2023 sulla crescente mancanza di insegnanti, evidenziando una crisi che sta prendendo forma a livello globale.

Infatti mancano 44 milioni di insegnanti. Un dato che a fronte di un sensibile miglioramento rispetto al 2016, quando il deficit ammontava a 69 milioni, è destinato a crescere nel prossimo futuro. Soltanto nel 2022 il 9 per cento dei docenti della primaria ha infatti lasciato la professione, quasi il doppio rispetto al 4,6 per cento di sette anni prima. «Gli insegnanti svolgono un ruolo vitale nella nostra società», ha detto al Guardian Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco. «C’è però una profonda crisi di vocazione con un tasso di abbandono molto elevato nei primi anni di lavoro». Parlando di una sensibile assenza di personale, Azoulay ha sottolineato come occorra una «valorizzazione e formazione dei docenti».

I dati più preoccupanti giungono dai Paesi dell’Africa sub-sahariana. Per garantire a tutti i bambini della scuola primaria e secondaria una buona istruzione, mancano infatti 15 milioni di insegnanti, circa un terzo del deficit totale. Complicata anche la situazione nel Burkina Faso, dove il 25 per cento degli istituti è chiuso per colpa di violenze e insicurezza nel Paese. L’Unicef ha spiegato che oltre un milione di bambini e circa 31 mila docenti non possono tornare nelle classi, adibite per la gran parte come rifugi temporanei. «Tutto ciò è davvero sconvolgente», ha spiegato in una nota ufficiale John Agbor, rappresentante dell’Unicef per il Paese. «Dobbiamo continuare a lavorare per garantire che tutti possano accedere all’istruzione e possano realizzare i propri sogni in pace e sicurezza». La carenza di professori nelle scuole non si limita però soltanto all’Africa, ma si estende anche negli altri continenti. Preoccupante infatti anche la situazione in Nord America e in Europa, dove mancano circa 4,8 milioni di docenti, oltre il 10 per cento della cifra totale nel mondo. Gravano infatti il pensionamento di un alto numero di insegnanti e soprattutto la mancanza di interesse e vocazione per la professione. Si pone in controtendenza invece l’Asia, soprattutto per quanto riguarda la zona meridionale e centrale. Qui mancano rispettivamente 7,8 milioni e 3,6 milioni di insegnanti, numeri però dimezzati rispetto all’ultimo report del 2016.

Il manifesto, congiuntamente preparato da UNESCO, ILO (International Labour Organization), UNICEF e IE (l’Internazionale dell’Educazione), esprime il bisogno imperativo di invertire questa carenza. Il titolo del manifesto recita: “Gli insegnanti di cui abbiamo bisogno per l’educazione che vogliamo: l’imperativo globale, invertire la carenza di insegnanti”. IE, rappresentando un vasto numero di sindacati educativi globali, inclusa la CISL Scuola, enfatizza l’importanza critica degli insegnanti nell’attuazione di un’istruzione di qualità, che è vista come un diritto umano fondamentale.

Il sito dell’IE sottolinea che l’istruzione di qualità non solo è un diritto umano, ma serve anche a fronteggiare le sfide mondiali come l’eliminazione della povertà, la giustizia sociale e la lotta al cambiamento climatico. Gli insegnanti sono identificati come la spina dorsale di questa visione futuristica, essendo descritti come il cuore dell’educazione. Tuttavia, la preoccupazione cresce in quanto molti insegnanti stanno lasciando la professione amata e meno giovani aspirano a entrare nel campo dell’insegnamento.