Gli Egizi: il vino a come segno di pace e unione tra gli dei e gli uomini.
20 Ottobre 2024Pubblichiamo il lavoro svolto dall’Ins. Angela Coppola con gli alunni della classe 4^ B della Scuola Primaria Montessori in occasione della manifestazione “Vendemmia della pace” svoltasi il 17/10/2024
Gli alunni hanno condotto un’attenta ricerca sul tema della civiltà egizia, focalizzandosi in particolare sulla sacralità del vino e sul suo simbolismo come elemento di pace e unione tra gli dei e gli uomini. Durante il percorso di studio, sono emersi aspetti molto interessanti riguardanti la mitologia e la cultura egizia, legati all’uso rituale e simbolico del vino.
Secondo le ricerche effettuate, il vino nella mitologia egizia ricopriva un ruolo significativo, spesso associato alla pace e alla rigenerazione. Gli studenti hanno analizzato il mito del dio Ra, il dio sole, creatore del mondo e garante dell’ordine tra cielo, terra e inferi. Ra, secondo il mito, un giorno scoprì una congiura degli uomini contro di lui e, in un impeto di rabbia, trasformò sua figlia Hathor in una feroce leonessa, mandandola sulla terra per punire gli uomini. Tuttavia, pentitosi della propria decisione, ordinò di colorare di rosso una grande quantità di birra affinché la leonessa, credendo fosse sangue, la bevesse. Così facendo, Hathor si ubriacò e dimenticò la sua missione, permettendo il ritorno alla pace tra gli uomini e gli dei.
Questa storia ha permesso agli alunni di comprendere come il vino, attraverso il colore rosso, fosse simbolicamente legato al sangue di Osiride, il dio della morte e della rigenerazione. Per gli Egizi, infatti, il colore del vino e quello del sangue avevano un profondo significato religioso, poiché l’uva e il vino rappresentavano la rigenerazione e la pace tra gli dei e gli uomini. Il vino non era solo una bevanda, ma un elemento sacro che simboleggiava il legame tra il mondo terreno e quello divino.
Un altro aspetto interessante emerso dal lavoro degli alunni è stata la rilevanza del vino nel culto dei morti. Gli Egizi credevano fermamente nell’esistenza di una vita oltre la morte e, nelle tombe, oltre a cibo e oggetti personali, depositavano anche vino per accompagnare i defunti nel loro viaggio nell’aldilà. Attraverso l’analisi di pitture e iscrizioni funebri, gli alunni hanno osservato come i faraoni e le regine venissero raffigurati nell’atto di offrire coppe di vino agli dei, per sancire simbolicamente la pace e l’unione tra il mondo umano e quello divino.
Infine, i bambini hanno ampliato la loro ricerca storica, scoprendo che la viticoltura nacque intorno al 5500 a.C. nell’area della Mesopotamia settentrionale, diffondendosi poi in Egitto e, successivamente, in Grecia. La cultura del vino si espanse poi anche in Sicilia e nell’Italia meridionale, dove ancora oggi vi sono numerose cantine di prestigio.
In conclusione, il lavoro degli alunni ha evidenziato come il vino, nella civiltà egizia, non fosse solo una bevanda, ma un simbolo potente di pace, rigenerazione e unione tra gli dei e gli uomini.