Proposta del Ministro Valditara: Limitare l’Uso degli Smartphone nelle Scuole Europee

13 Maggio 2025 Off Di Valerio Auricchio

Durante la recente riunione del Consiglio dell’Unione Europea dedicata all’Istruzione, il Ministro dell’Istruzione e del Merito italiano, Giuseppe Valditara, ha avanzato una proposta ambiziosa: scoraggiare l’uso degli smartphone nelle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Unione Europea. Questa iniziativa, già sostenuta da diversi Stati membri, mira a proteggere il benessere e l’apprendimento dei giovani studenti.

Secondo il Ministro Valditara, basandosi su studi scientifici, l’uso eccessivo di dispositivi mobili durante l’infanzia e la preadolescenza può compromettere lo sviluppo cognitivo. I rischi includono la perdita di concentrazione e memoria, una diminuzione delle competenze linguistiche e del pensiero critico, e un aumento dell’isolamento sociale. Queste preoccupazioni hanno spinto l’Italia a intervenire con decisione, proibendo l’uso degli smartphone in classe per tutte le scuole dal prossimo settembre, fatta eccezione per studenti con necessità specifiche.

Il dibattito non si ferma all’Italia: altri paesi europei come l’Inghilterra, i Paesi Bassi, la Francia e la Norvegia hanno già adottato o stanno considerando misure simili. Ad esempio, in Inghilterra è stata introdotta una circolare che impone agli studenti sotto i 16 anni di mantenere i cellulari spenti durante l’intera giornata scolastica. Anche i Paesi Bassi hanno bandito l’uso dei dispositivi mobili a scuola, mentre la Francia lascia agli istituti scolastici la definizione delle modalità di attuazione di questa norma.

La proposta italiana ha ricevuto un ampio consenso all’interno del Consiglio dell’Unione Europea, con molti Stati membri che supportano l’idea di un approccio comune per affrontare le sfide legate all’uso degli smartphone tra i giovani. Tuttavia, rimane da vedere se questa raccomandazione si estenderà anche alle scuole superiori, come suggerito dal Ministro Valditara.

Questa iniziativa non riguarda solo la qualità dell’istruzione, ma anche la sicurezza online dei giovani, con un appello per un approccio coordinato a livello europeo per affrontare questioni come il cyberbullismo e altre forme di violenza online.

In conclusione, la proposta italiana rappresenta un passo significativo verso un ambiente scolastico più concentrato e inclusivo, dove il benessere degli studenti è prioritario rispetto alle distrazioni digitali.