La leggenda di Sant’Antonio Abate raccontata da Italo Calvino

19 Gennaio 2024 Off Di Redazione

Lavoro a cura degli studenti della classe prima della scuola secondaria di primo grado coordinati dalla prof.ssa Maria Ciniglio


In occasione della giornata dei falò per la celebrazione delle festività di Sant’Antonio Abate, abbiamo ricercato le origini del tipico «fucarone» o «fucarazzo» nella leggenda popolare raccontata, tra i tanti, da Italo Calvino nell’opera intitolata Fiabe Italiane, del 1956.
Nello specifico, lo scrittore ci racconta che, in un tempo lontano, gli uomini, non conoscendo ancora il fuoco, si rivolsero a sant’Antonio per fare in modo che potesse scendere all’inferno, rubare il fuoco ai diavoli e donarlo agli uomini. Il santo, come un nuovo Prometeo, si recò negli inferi e, in compagnia del fidato maialino, riuscì nell’incredibile impresa di diffondere il fuoco sulla Terra. Da allora al santo protettore degli animali è legato il simbolo del fuoco ed è proprio per questa ragione che la notte di Sant’Antonio, in molte città italiane, vengono realizzati dei grandi falò in onore del santo, sui quali si è soliti gettare e bruciare il vecchio per fare spazio al nuovo.
Quello che ci auguriamo oggi, nel 2024, è di poter bruciare le guerre che dividono il nostro mondo e che impediscono a tanti nostri coetanei di condurre una vita normale, ma soprattutto speriamo che una volta bruciato l’odio, la pace possa finalmente diffondersi come il raggio più caldo e più luminoso di tutti.