Al Senato la riforma del voto in comportamento

24 Novembre 2023 Off Di Valerio Auricchio

Il Senato si appresta alla discussione all’approvazione della riforma del voto in comportamento e della riforma degli istituti tecnici e professionali. Infatti è stata calendarizzata la discussione del disegno di legge che è collegato alla manovra 2024. Dalla lettura della relazione tecnica al decreto emerge che il provvedimento “mira a ripristinare la cultura del rispetto e l’autorevolezza dei docenti, assicurando un ambiente di lavoro sereno per il personale scolastico e un percorso formativo efficace per gli studenti”.

Veniamo all’analisi delle novità :

  • la valutazione del comportamento dell’alunna e dell’alunno della scuola primaria è espressa collegialmente dai docenti con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione;
  • La valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado sarà espressa in decimi;
  • In caso di valutazione del comportamento inferiore a sei decimi ci satà la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi;
  • Nel caso in cui la valutazione del comportamento negli Istgituti secondari di 2^GRADO sia pari a sei decimi per gli studenti delle classi 5^, il Consiglio di classe assegnerà un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame conclusivo del secondo ciclo. Mentre per gli alunni delle altri classi il 6 in condotta genererà un debito scolastico in Educazione civica che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica che avrà al centro i valori di cittadinanza;
  • l punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico negli Istituti superiori spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale, potrà essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi.

Il MIM ha dato indicazioni anche circa l’adeguamento dei regolamenti dei singoli istituti che devono tenere conto di alcuni principi generali, fra cui apportare modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, al fine di riformare l’istituto dell’allontanamento dello studente dalla scuola per un periodo non superiore a quindici giorni, in modo che l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporta il coinvolgimento dello studente in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare.

Mentre, invece, l’allontanamento dalla scuola di durata superiore a due giorni comporta lo svolgimento, da parte dello studente, di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’Amministrazione periferica del Ministero dell’istruzione e del merito.

E’ evidente che l’attribuzione del voto di comportamento inferiore a sei decimi e la conseguente non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato avvenga anche a fronte di comportamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate, anche con riferimento alle violazioni previste dal regolamento di istituto. Infine si dovrà dare massimo rilievo al peso al voto di comportamento dello studente nella valutazione complessiva, in particolar modo, in presenza di atti violenti o di aggressione nei confronti del personale scolastico e degli studenti.

*fonte internet