“’A livella” di Totò: un’eredità di saggezza ed ironia nel giorno della commemorazione dei defunti
29 Ottobre 2024Il 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti, ci porta a riflettere sul significato della morte. Totò, con la sua celebre poesia ’A livella, affronta questo tema con un’ironia capace di alleggerire persino l’argomento più oscuro.
Nella poesia, il nobile Marchese e il netturbino don Gennaro si ritrovano nel cimitero, ormai uguali nella morte, e attraverso il loro dialogo surreale, Totò ci ricorda che di fronte alla morte non esistono più distinzioni. La livella, strumento dei muratori, diventa il simbolo dell’uguaglianza: nella morte siamo tutti sullo stesso piano, indipendentemente dalla nostra posizione sociale o ricchezza. don Gennaro, il personaggio più umile, spiega con semplicità al Marchese che ormai tutto ciò che contava in vita è irrilevante.
Totò usa questa scena per trasmetterci un messaggio potente, mostrandoci come, nella fine, crollino le barriere tra gli uomini. Ci invita a riflettere sull’importanza di vivere con umiltà e consapevolezza, senza l’arroganza di chi si crede superiore. La risata diventa così un atto di liberazione. Totò, maestro dell’ironia, ci insegna che la leggerezza è fondamentale per affrontare la vita e la morte con più serenità.
Come nei miei ricordi d’infanzia, quando ridevo guardando i suoi film, capisco oggi che il suo umorismo va oltre il semplice divertimento: è un modo di vedere il mondo con occhi più umani, capaci di cogliere l’essenza della nostra esistenza. In questo giorno dedicato ai defunti, ’A livella ci invita a ridere delle nostre piccolezze, ed a vivere con la consapevolezza della nostra comune umanità, senza prendere troppo sul serio le differenze che in fondo non contano davvero.
(Fonte foto: Rete Internet)
‘A LIVELLA RECITATA DAL PRINCIPE DELLA RISATA
https://youtu.be/AZ8mrzSKzQs?si=OAe_RyRkZS1hOHyi