Rituccia: la fragile speranza che resiste nella notte di “Napoli Milionaria!”

20 Gennaio 2025 Off Di Rita Terracciano

In Napoli Milionaria! di Eduardo De Filippo, ogni personaggio riflette l’umanità spezzata dalla Seconda Guerra Mondiale. Rituccia, la figlia minore della famiglia Jovine, diventa simbolo di fragilità e speranza, rappresentando l’Italia devastata.

Malata, la sua lotta per sopravvivere riflette le ferite profonde della guerra, che non si curano solo con risorse materiali ma con un risveglio morale collettivo.
Il momento più drammatico e significativo della commedia arriva con l’intervento del ragioniere Spasiano, ridotto alla povertà da donna Amalia (mamma di Rituccia, ndr) con i suoi prestiti usurai. Nonostante tutto, sarà proprio lui a fornire gratuitamente la medicina salvavita per Rituccia. Questo gesto disinteressato assume un valore altamente simbolico: è un atto di redenzione, una risposta morale alla disumanità della guerra e dell’avidità.

Il dono di Spasiano non è solo una cura per la bambina, ma diventa il seme di un risveglio etico, un monito sul potere del perdono e dell’altruismo, anche in un mondo corrotto dal cinismo.
Il dialogo tra Gennaro ed Amalia, mentre attendono il destino della figlia, mostra le due facce della guerra: chi ne è stato vittima e chi ha cercato di sopravvivere a scapito degli altri. La sopravvivenza di Rituccia dipende dalla loro capacità di ritrovare valori umani, rappresentando la speranza di una rinascita morale per l’intera società.

La frase “Ha da passà ‘a nuttata” diventa così non solo l’attesa per la guarigione della bambina, ma il simbolo della speranza di superare le conseguenze della guerra e delle tragedie umane. In questo senso, la sua figura diventa centrale per comprendere il messaggio finale della commedia: la “nuttata” non è solo la notte della guerra, ma quella di ogni tragedia umana che, prima o poi, può passare se siamo disposti a riscoprire la nostra umanità.
(Fonte foto: Rete Internet)