Bullismo e cyber-bullismo: due piaghe della nostra società

8 Aprile 2022 0 Di Redazione

Il bullismo è sicuramente uno degli argomenti più discussi di questi ultimi anni ed è una delle tematiche di attualità più affrontate a scuola, sia alle medie che alle superiori, in quanto è un fenomeno che potrebbe riguardare e coinvolgere i ragazzi. Uno studente è oggetto di azioni di bullismo quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. Per azioni offensive s’intendono le situazioni in cui una persona infligge intenzionalmente o tenta d’infliggere un’offesa o un disagio a un’altra persona.

Queste azioni offensive possono essere commesse attraverso sia l’uso delle parole, sia ricorrendo alla forza o al contatto fisico. In ambito scolastico è in genere uno studente che si trova a vivere una condizione di isolamento dovuto a vari fattori: intelligenza, aspetto fisico, aspetto caratteriale, condizione sociale, cultura e religione. È inoltre opportuno distinguere il bullismo in bullismo diretto (che si manifesta in attacchi aperti nei confronti della vittima) e bullismo indiretto (che consiste in una forma di isolamento sociale e in una intenzionale esclusione dal gruppo). Come se ciò non bastasse, internet ha complicato ulteriormente le cose consentendo la nascita del cyberbullismo, fenomeno che si sviluppa quando  l’attacco verso la vittima non avviene di persona, ma mediante rete, in particolare modo tramite i social network. Oggigiorno tutti i giovani posseggono profili social, ma alcuni non utilizzano in maniera sana questi strumenti che al contrario vengono utilizzati per imporre il proprio “io” e per sentirsi più forti a discapito di coloro che vengono identificati come più deboli. È molto importante in questi casi imparare ad indagare la psicologia del bullo: essi sono molto impulsivi, vendono la violenza come un qualcosa di positivo, sentono il bisogno di essere o di sentirsi superiori, dimostrano quindi di avere un’opinione positiva di se stessi e hanno scarsa empatia verso le vittime. In realtà, secondo alcuni psicologi, dietro al loro comportamento aggressivo, nascondo insicurezze ed ansia, spesso causate dal fatto che sono cresciuti in ambiente familiare non adeguato ricevendo scarsa attenzione. I bulli, tuttavia, non sono solo coloro che infliggono violenza in prima persona: in realtà esiste un sottogruppo tra i bulli, cioè i bulli passivi (quegli studenti che assistono all’episodio di violenza senza però prendere iniziative). Sicuramente le possibili soluzioni per contrastare i comportamenti prepotenti dei bulli sono: riferire all’insegnante (o a un qualsiasi adulto) quello che accade e consigliare a chi ha visto qualcuno fare il bullo di raccontarlo. Sfortunatamente il bullismo, nonostante i numerosissimi episodi, è ancora una piaga sottovalutata nella nostra società, tant’è che se ne parla solo quando avvengono fenomeni tragici, inoltre nella maggior parte delle scuole non partecipa più nessun esperto a parlare e a spiegare come  affrontare il bullismo (cosa da non sottovalutare). È come se non ci fosse vera giustizia per chi è stato vittima di bullismo, poiché quest’ultimo viene visto ancora

come una bravata (poiché “ attuato “ da giovani) e non come un reato da buona parte della società.

Federica Carillo

 VA LICEO SCIENTIFICO MONTESSORI