Bullismo: il Ministero condannato a risarcire un alunno

15 Settembre 2021 0 Di Antonio Auricchio

Il Ministero dell Istruzione condannato a risarcire i genitori di un alunno della scuola secondaria di 1^ grad del Lazio la somma € 15.000,00. I fatti risalgono al 2008 e dopo 13 anni il Tribunale di Roma ha riconosciuto il risarcimento riconoscendo la responsabilità della scuola e, soprattutto, dei docenti, i quali non hanno sorvegliato adeguatamente gli studenti e non hanno fatto quanto in loro potere per impedire che si ripetessero gli atti di bullismo.

Va sottolineato che in questi ultimi anni il problema è stato affrontato con più determinazione. Ogni scuola ha dei referenti che devono mettere in campo una serie di azioni preventive tese a monitorare eventuali situazioni di stress degli alunni. Il bullismo si sostanzia in comportamenti aggressivi consistenti in atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commessi da un soggetto forte – bullo – nei confronti del soggetto debole – vittima – in modo intenzionale e ripetuto nel tempo.

Nel nostro ordinamento giuridico ad oggi non esiste nessuna legge che regola e sanziona in maniera organica le fattispecie di bullismo. Tuttavia, il legislatore ha attenzionato il fenomeno e a breve dovrebbe essere emanata una legge anti-bulli, con scopi sia preventivi che repressivi. Al momento l’unico riferimento normativo è la legge 71/2017 sul cyberbullismo. Intanto il fenomeno è regolato da diversi rami del diritto:diritto penale, civile e minorile.