La guerra in Ucraina

25 Febbraio 2022 0 Di Valerio Auricchio

La scuola paga il suo tributo alla guerra. L’Ansa ha diffuso la notizia che due insegnanti sono stati uccisi da un bombardamento su una scuola a Gorlovka, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Lo rende noto il sindaco della città, Ivan Prikhodko. “Due insegnanti – le sue parole su Telegram – sono stati uccisi in un attacco alla scuola numero 50”. Prikhodko ha aggiunto che c’e’ anche una persona ferita.

Intanto giungono racconti strazianti  dal fronte di guerra. «Migliaia di bambini muoiono o temono per la loro vita», ha detto la presidente della Commissione europea von der Leyen. Uno dei tanti appelli in nome degli innocenti, per ora caduti nel vuoto.  Toccante è risultato il racconto di genitori di due bambini di 9 e 5 anni, che vivono in un villaggio non molto distante da Kiev. A “Today”  hanno  dato testimonianza di come stanno vivendo questi momenti di alta tensione e in particolare hanno raccontato l’idea dell’adesivo: «È come un pezzo di carta, con informazioni sul gruppo sanguigno, i nomi dei genitori e i numeri di telefono», dicono. In realtà alcune scuole li hanno resi obbligatori e la notizia ha fatto subito il giro dei gruppi Whatsapp dei genitori, che si sono attrezzati alla meno peggio. E come lo spieghi ai bambini? «È delicato, cerchiamo di non spaventarli troppo. Gli chiediamo di ascoltare e fare tutto quello che diciamo», spiega ancora un genitore. E se succede qualcosa quando saranno a scuola? «Ho paura, spero vada tutto bene».

Di fronte ai gravi avvenimenti di oggi, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha inviato una nota alle scuole per invitare a riflettere assieme alle scuole, alle studentesse e agli studenti, a tutto il personale sull’articolo 11 della Costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

“La scuola italiana è fondata sulla nostra Costituzione e alla base della nostra Costituzione c’è la pace, che è un valore irrinunciabile”, dichiara il Ministro. “Le nostre scuole da sempre mettono al centro del percorso educativo questi temi e, responsabilmente, educano le nostre ragazze e i nostri ragazzi a una cittadinanza consapevole e al rifiuto della guerra. Sia la Pace il tema della nostra riflessione comune e del nostro ‘essere scuola’ insieme”.

Anche le associazioni umanitarie si appellano per la fine delle ostilità. “È iniziata una nuova guerra in Europa”, dichiara in un comunicato Emergency, che denuncia come “anche questa volta le scelte della politica ignorano la salvaguardia della vita delle persone. Si sceglie di nuovo la logica della guerra, praticata o provocata, come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali. Chiediamo che i Paesi coinvolti – continua l’associazione – tornino al tavolo dei negoziati e che l’Europa eserciti la sua influenza e faccia tutto quello che è in suo potere per fermare il conflitto. Chiediamo a tutti coloro che rifiutano la guerra di far sentire la loro voce. Basta armi, basta vittime”. Amnesty chiede che la protezione dei civili diventi la “priorità assoluta” e si appella affinché non vengano commessi “attacchi indiscriminati”, non vengano utilizzate “armi vietate” e “armi esplosive in zone popolate”. Save The Children fa sapere che ci sono “7,5 milioni di bambini che rischiano di pagare le conseguenze di questa escalation” e “almeno 400mila vivono nell’area a più alto rischio”.