UNA LEZIONE ….LEGALE

1 Febbraio 2024 Off Di Redazione

Pubblichiamo il lavoro degli alunni della classe 1^ A della Scuola Secondaria di 1^ grado Montessori

Oggi, in classe, abbiamo trattato un argomento molto interessante e coinvolgente che riguarda il diritto all’istruzione; tutto è partito da una “tiratina di orecchie” da parte della professoressa a un alunno insolente che parlava dell’inutilità di alcune conoscenze, cosi la prof.ssa ha cominciato a delucidare la necessità di educarsi all’istruzione, al sapere, cominciando da molto lontano….
Alla fine del VII secolo, solo una minima percentuale di persone sapeva leggere e scrivere . Plebe e contadini erano sempre stati analfabeti, così come analfabeti erano i soldati e i nobili franchi , che avevano sostituito gli amministratori e i notabili romani nel governo. gli unici in grado di leggere e riprodurre i documenti erano gli ecclesiastici, anche se molti di essi, ignorando lessico e grammatica, copiavano male le sacre scritture.
In una situazione di questo genere e , soprattutto , in una società in cui si riteneva che contadini e classi subalterne non avessero bisogno di saper leggere e scrivere per svolgere il loro lavoro, la riforma di Carlo Magno risultò rivoluzionaria . lo scopo principale, come sappiamo , consisteva nel creare funzionari preparati , da utilizzare nel difficile compito di governare un grande impero: abbazie e monasteri divennero luoghi di istruzione e di insegnamento del latino antico e i chierici (cioè coloro avviati al sacerdozio) migliorarono la propria preparazione , diventando a loro volta docenti , copisti o consiglieri di feudatari e sovrani. non cambiò invece , al di la’ delle reali intenzioni di Carlo Magno , la situazione delle classi più misere destinate ancora per molto tempo a dedicarsi solo alle attività manuali e a rimanere estranee al privilegio dell’istruzione .
La chiesa guadagnò enorme prestigio e altrettanto potere dalla riforma carolingia . negli anni successivi alla morte dell’ imperatore , venne ristretta ai chierici l’educazione all’interno delle abbazie , mentre i laici ne furono progressivamente esclusi .
Per secoli e secoli, in molte parti del mondo, insegnanti e docenti di materie umanistiche , ma non solo , sarebbero stati gli ecclesiastici, i quali insieme con la lettura e la scrittura dei testi antichi, avrebbero insegnato la morale cristiana e la dottrina cattolica.

IL DIRITTO ALLO STUDIO NELLA COSTITUZIONE
ARTICOLO 34

All’articolo 34,composto da 4 parti , la costituzione italiana stabilisce che:
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze che devono essere attribuite per concorso.

Per quale ragione? I costituenti, ovvero coloro che scrissero la costituzione, sapevano bene che non può esistere una democrazia reale se una parte della popolazione è analfabeta e quindi non può conoscere e difendere i propri diritti.
In Italia esiste inoltre un obbligo formativo, imposto dalle normative europee, che impone ai giovani di formarsi fino a 18 anni a scuola o in azienda, attraverso il cosiddetto apprendistato, con cui imparano una professione.
Il comma che riguarda la borsa di studio, è una norma mirata a garantire a tutti le medesime opportunità di partenza, indipendentemente dalle condizioni economiche delle famiglie; ciascuno ha infatti il diritto di migliorare tramite l’istruzione, la propria vita, aprendosi a più vasti orizzonti culturali e lavorativi.

SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO
CLASSE 1^ A