Blues Velvet al Teatro Trianon Viviani

4 Marzo 2024 Off Di Antonio Auricchio

Al Teatro Trianon Viviani di Napoli c’è stato sabato 2 marzo e in replica domenica 3, il debutto di ‘Blues Velvet’ dal sottotitolo ‘as neapolitan jazz dream’ a ospitare uno spettacolo che ha visto come interpreti Maria Angela Robustelli, che è anche la regista, e Marianna Robustelli .
La proposta artistica, presentata dalla Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, OTP Obeĉe Teatro Project , è uno spettacolo ‘in valigia’ con la direzione musicale di Salvatore Torregrossa al pianoforte, fisarmonica, ukulele, chitarra elettrica e kazoo, Nico Sommese ai fiati, Antonello Buonocore, al basso e contrabbasso, e Pasquale Ferraioli alle percussioni.
La storia portata in scena racconta di Billie e Lola. Billie e Lola , due sorelle nate nel sobborgo di Taylor Street a Chicago, figlie dell’emigrazione, cresciute ascoltando le interpretazioni e le storie della loro nonna Dolores (Maria Addolorata) che, orfana e ragazzina, nel 1929 fugge dalla miseria di un quartiere popolare di Napoli e attraversa l’Oceano per arrivare in America, solo con la sua chitarra, tante canzoni e la voglia di cantare.
Gli spettatori sono stati accolti fuori al teatro e coinvolti in un clima di inizio novecento con una band di strada che esegue brani in stile “Collegiate Shag” , ballo che si è evoluto dal charleston ed é divenuto popolare nella decade dei ’30 trenta.
L’avvio dello spettacolo è caratterizzato dal suono della sirena della nave in porto con la sovrapposizione del suono di un sax mirabilmente modulato timbricamente dal maestro Nico Sommese.
Lo spettatore è guidato nel racconto dalle due cantanti italo-americane in uno slang, immaginifico molto divertente, in “broccolino” , una lingua parlata dagli italiani emigranti negli Stati Uniti. L’ambientazione è in un fumoso locale notturno che può essere interpretato come un club di Taylor Street a Chicago o in una “cave napoletana”, con proiezioni di scene dell’emigrazione degli Italiani del dopoguerra .
In sostanza lo spettacolo intende sperimentare il connubio tra le melodie napoletane, con la loro ricchezza di emozioni, che raccontano storie di amore, dolore, speranza e nostalgia attraverso versi poetici e melodie coinvolgenti e il jazz un genere musicale dinamico e innovativo in continua evoluzione, in grado di assorbire e mescolare una vasta gamma di influenze musicali.
La sorpresa della proposta è la scoperta di come le melodie antiche napoletane si fondono con i ritmi del jazz: Era de Maggio diventa May is back, Passione è Passion, ‘A vucchella è A pretty lovely kiss, Uocchie c’ arraggiunate invece Black eyes e così via, passando per Maruzzella, fino ad arrivare ad una versione di Dove sta Zazà .
Questa straordinaria fusione musicale ci ricorda che, nonostante le nostre differenze, la musica ha il potere di unirci, di trasformare le nostre esperienze e di celebrare la bellezza della vita in tutte le sue sfumature.