Piano nazionale di ripresa e resilienza: Il Ministro Bianchi indica le priorità per la scuola

21 Settembre 2021 0 Di Redazione

Il Ministro Bianchi anticipa le priorità che intende sostenere nel Piano nazionale di ripresa e resilienza . In un’intervista al “SOLE 24 ORE” eprime la volontà di sostenere un’azione tesa ad “una scuola innovativa, che permetta a bambini e ragazzi di dominare gli strumenti tecnologici che fanno parte della loro quotidianità. Attraverso l esperienza difficile della didattica a distanza abbiamo compreso l importanza della Rete e della tecnologia. Non possono essere sostituti della presenza, “. Sarà fondamentale che la tecnologia possa sostenere e potenziare “una scuola inclusiva e affettuosa, che accompagni ogni studentessa e ogni studente lungo tutto il percorso di crescita”. Saranno impegnati 4,6 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per asili nido e scuole dell infanzia soprattutto al Sud, colmando le diseguaglianze presenti. Il Ministro sottolinea che “Vogliamo costruire una scuola nazionale, che sia in grado di dare uguali opportunità a tutti.”
Altri punti salienti degli interventi previsti sonola riforma degli istituti tecnici e professionali con la ridefinizione della filiera tecnica e professionale del sistema educativo italiano. Altro problema caldo è la dispersione scolastica, con una particolare attenzione al Sud, che andrà affrontato con una rewvisione delle attività di orietamento con il coinvolgimento non solo delle scuole manche delle università e dele imprese. Saranno banditi nuovi concorsi per il reclutamento del personale docente che dovrà ache ottenere un giusto riconoscimento professionale e qualificate occasioni formative.

“La scuola del futuro  -specifica ancora Bianchi al Sole 24 Ore- deve tornare a mettere al centro le persone. Più nello specifico, le persone in crescita, i nostri bambini e ragazzi. Attraverso questa attenzione, la scuola può svolgere un altro dei suoi compiti principali: costruire comunità. È a scuola che studentesse e studenti imparano a guardare dentro di sé, a riconoscere chi hanno accanto non come un rivale o un nemico ma come un compagno, a scoprire l’importanza della parola “insieme”.