I DIRITTI INTERNAZIONALI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

14 Ottobre 2021 0 Di Redazione

Pubblichiamo l’articolo redatto dagli alunni della classe 2^ sez. A della Scuola Secondaria di 1^ grado “Montessori” di Somma Vesuviana

Quest’anno, sin dai primi giorni di scuola, con la nostra prof.ssa di italiano , abbiamo affrontato un interessante e delicato argomento: ”i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Abbiamo cominciato la tematica con la spiegazione del termine “ convenzione”; lei ci ha spiegato cos’è una convenzione, cioè un accordo ,un patto stretto tra persone,  enti pubblici o altro in cui ciascuna delle parti si obbliga a mantenere impegni.

La convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza fu adottata dall’ONU (l’Assemblea generale delle nazioni unite), il 20 novembre 1989. E’ il primo documento che riconosce espressamente ai bambini il diritto a essere rispettati e protetti, da un punto di vista sociale, civile, scolastico ed economico. L’Italia, come la maggior parte dei paesi del mondo, ha ritenuto valido questo documento e si è impegnato a riconoscere i diritti sanciti in esso.  “Save the children”, associazione internazionale che si prende cura dei bambini disagiati in tutto il mondo, ha  semplificato la convenzione affinché anche i più piccoli la possano leggere.

La drammatica abitudine di sfruttare i bambini come soldati, risale al medioevo e arriva purtroppo fino ai giorni nostri.  Arruolare minori ha notevoli  “vantaggi” : costano e mangiano meno di un soldato adulto, sono docili, facilmente influenzabili e più incoscienti.    

Per questi motivi l’industria bellica ha iniziato a produrre armi più leggere, adatte                                       anche a bambini molto piccoli. Infatti questi soldati non hanno più di 6 anni e il 40% è rappresentato da bambini.

L’articolo 4 della convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza afferma che ogni minore ha diritto alla vita.

L’articolo 38 sottolinea che in caso di guerra un bambino deve essere protetto.

In alcuni paesi 1 bambina su 3 si sposa prima dei 18 anni senza aver dato il proprio consenso. Questa crudele tradizione viola il diritto al gioco delle bambine, le spinge all’abbandono scolastico e mette in pericolo la loro salute a causa di gravidanze precoci, che ogni anno coinvolgono 14 milioni di bambine.

L’unicef ha deciso di celebrare l’11 ottobre la “giornata internazionale delle bambine e delle ragazze”.

Secondo l’articolo 12 della convenzione , ogni bambino ha diritto a esprimere la propria opinione sulle questioni che lo riguardano e a essere ascoltato.

Nel maggio 2016 ALI FLASAN, di 11 anni, stava giocando con due suoi amici per strada a Manama, capitale del Bahrein (uno stato della penisola arabica), quando dei poliziotti si sono avvicinati e lo hanno arrestato. Ali è rimasto in carcere per oltre un mese , dove ha subito ripetutamente violenze psicologiche; lo scopo della polizia era quello di raccogliere informazioni sui ragazzi del quartiere.

Secondo l’articolo 15 ogni bambino ha diritto di riunirsi con gli amici, a partecipare o fondare associazioni, sempre nel rispetto dei diritti degli altri.

L’articolo 31 sostiene il diritto al gioco e al tempo libero.

Secondo l’articolo 19 inoltre, tutti i bambini devono essere protetti da ogni forma di maltrattamento , abuso o sfruttamento da parte di chiunque.

Secondo un recente rapporto dell’unicef,1 bambino su 3 al di sotto dei 5 anni non possiede un certificato di nascita. si tratta di circa 230 milioni di bambini , per lo più africani o asiatici che senza questo documento non possono per esempio usufruire del servizio sanitario o andare a scuola.inoltre, per gli organismi internazionali è più complesso proteggere i “bambini invisibili” dal rischio di traffici di esseri umani e sfruttamento, oltre che ricongiungerli con la famiglia in caso di disastri naturali.

Gli articoli 7 e 8 della convenzione sottolineano il diritto del bambino ad avere un nome, una nazionalità una identità.

L’Italia è uno dei paesi che si interessa dei bimbi invisibili, minori sfruttati nel lavoro illegale.

Giunto dalla Somalia, a soli 13 anni, Seku racconta così la sua vita :

Sono stanco, la sera non riesco a dormire, tanto sono stanco! non voglio più lavorare così tanto , voglio vivere tranquillo e voglio qualcuno che mi dica di andare a scuola. Io voglio studiare! ho lavorato per 4 settimane dalle 7 del mattino all’una di notte. dormo solo pochissime ore e male, guadagno 150 euro a settimana….se potessi esprimere un desiderio direi che mi piacerebbe diventare uno chef e girare il mondo”.

Noi alunni della  classe 2^ A della Scuola Secondaria di 1^ grado  siamo molto addolorati di queste storie ma è importante conoscere, sapere e agire. siamo ancora adolescenti ma la nostra voce si alza forte e protesta e protesterà cosi tanto fin quando qualcuno ci ascolterà.

tutte le notizie reperite, sono state tratte dalle letture ed analisi fatte in classe: qui di seguito con precisione i brani scelti ed analizzati :

Fabrizio Gatti : La nostra casa in italia.

Alberto Melis : Non soldati, bambini!

Francesco D’Adamo : Dalla parte sbagliata.

JOSE’ LOUZEIRO- JULIO E. BREZ : Piazza dei dolori.

la classe 2° scuola secondaria di 1 grado Montessori” di Somma Vesuviana .