La medicina scolastica: nuovi orizzonti

6 Novembre 2021 0 Di Antonio Auricchio

La Fondazione The Bridge ha pubblicato un interessante volume dal titolo “LA MEDICINA SCOLASTICA TRA PASSATO E FUTURO” con l’intento di indagare i desiderata, il percepito e la sensibilità rispetto alla relazione tra scuola,
salute considerando le diverse posizioni dei docenti, come membri della comunità scolastica coinvolti direttamente nella formazione dei giovani cittadini; dei genitori, in quanto anello di congiunzione tra famiglie, scuole e territorio; e dei sindaci come autorità sanitarie locali.

Nel periodo maggio e giugno 2021 la Fondazione The Bridge ha somministrato questionari ai genitori con figli nelle
scuole dell’infanzia, nelle primarie e nelle secondarie di primo grado, ai docenti operanti nei medesimi ordini
scolastici, e ai sindaci di diversi comuni per lo più del nord. Infatti la maggior parte dei rispondenti sono residenti in Regione Lombardia (62,3%), del Piemonte (10,4%) e della Liguria (4,7%). Seguono poi il Sud, con la maggior
parte delle risposte provenienti dalla Sicilia (4,7%) e il Centro Italia con le Marche (5,7%).
Le conclusioni dello studio sollecitano l’istituzionalizzazione del medico scolastico, affinchè la scuola sia un luogo sicuro e sano per tutti gli studenti ed essere, altresì, un soggetto attivo nella promozione del benessere e della prevenzione.

Nella realtà la situazione risulta molto carente, infatti la ricerca evidenzia una modesta qualità dei servizi offerti (sportelli di ascolto, locali adibiti a infermeria, interventi di operatori sociosanitari o di infermieri scolastici) e la non omogenea diffusione di questi nelle diverse scuole e la mancanza di collegamenti strutturati con i servizi sanitari territoriali come i pediatri e le aziende sanitarie locali.

Quindi va ripensata l’organizzazione con l’istituzionedi reti che comprendano, oltre la scuola, altri soggetti del territorio, come enti locali, volontariato e servizi sanitari è sentita moltissimo proprio per la trasversalità che un tale assetto potrebbe garantire.

Le ricadute di tale iniziativa inciderebbe sulla formazione degli studenti sui temi inerenti alla salute con conseguenti effeti positivi sulla comunità locale, grazie alla trasmissione di conoscenze dall’ambito scolastico a quello familiare e, da quest ultimo, alla società intera.
Altro elemento importante, confermato da uno studio condotto sul ruolo dei servizi sanitari, è il supporto che la scuola può offrire agli studenti con malattie croniche, facilitando la comunicazione con la comunità, e migliorando l’accesso alle cure negli ambienti scolastici. La ricerca ha evidenziato che sono stati infatti individuati migliori esiti clinici, un aumento dell’aderenza terapeutica e del rendimento scolastico degli studenti nelle scuole materne, elementari e superiore e, infine, un ricorso appropriato alle cure sanitarie, con una riduzione del numero di ospedalizzazioni per emergenze. Allo stesso modo, implementando servizi sanitari scolastici, gli studenti affetti da patologie croniche possono vivere l’esperienza scolastica, sportiva, relazionale e sociale al pari dei loro coetanei, riducendo l’assenteismo, che è legato a voti più bassi e a risultati negativi in termini di adattamento psicologico, sociale ed educativo.

La medicina scolastica potrebbe intensificare il ruolo attivo della scuola nella prevenzione, per esempio nell’ambito delle vaccinazioni, sia in termini di informazione che in termini di somministrazione del vaccino, configurandosi come potenziale setting vaccinale. L’ambiente scolastico potrebbe essere luogo privilegiato per la promozione e la realizzazione di una campagna vaccinale pediatrica antinfluenzale, offrendo vantaggi clinici, sociali ed economici, con ricadute sull’intera comunità.

Le conclusioni della richerca puntano ad una cambiamento del ruolo della scuola sull’educazione alla salute : “in accordo con i servizi sanitari e le amministrazioni competenti, nella formazione e informazione degli studenti e delle famiglie, screditando narrazioni basate su falsi miti e appoggiando, al contrario, posizioni che sposano l’evidenza scientifica e prove di efficacia per la salute dell’intera collettività”,problematica che in questi giorni è emersa per la polemica con i no-vax .