D’Annunzio, il pioniere degli influencer

9 Novembre 2023 Off Di Rita Terracciano


Cercò di incarnare il mito del “superuomo” elaborato dal filosofo tedesco Nietzsche, seguendo uno stile di vita raffinato, stravagante, eccessivo, “inimitabile”, influenzando il gusto del tempo e diventando un modello da seguire.
Stiamo parlando di Gabriele D’Annunzio che non fu solo raffinato romanziere e verseggiatore ma anche pioniere della pubblicità moderna. A tal proposito, aziende come l’Amaro Montenegro e Amaretto di Saronno lo ingaggiarono come testimonial pubblicitario. Il poeta nato a Pescara fece anche una sua linea di profumi, chiamata “Acqua Nunzia” e coniò parole come: scudetto, tramezzino, velivolo, automobile (al femminile), Vigili del Fuoco, Milite ignoto. Nel 1922 suggerì di chiamare SAIWA una piccola società genovese che produceva wafer (di cui era assiduo consumatore).
D’Annunzio influenzò anche le decisioni politiche della società. Fu da sempre un grande sostenitore dell’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale e trasmetteva questa ideologia attraverso pubbliche orazioni. La più famosa è quella del 5 maggio 1915, a Quarto quando, attraverso un discorso molto persuasivo, riuscì a spostare gli animi della politica verso l’intervento in guerra. Compì alcune azioni eroiche, come il volo su Vienna per lanciare volantini tricolore; nel 1919 protestò contro la “vittoria mutilata” ed occupò la città di Fiume che rimase sotto il suo controllo per più di un anno.
Oggi di D’Annunzio ci rimane, oltre la produzione letteraria, la sua villa sul Lago di Garda, il famoso “Vittoriale degli italiani” che rispecchia la vita ardente del poeta, dove è possibile visitare, oltre ai giardini ed all’anfiteatro, la dimora ed il monumento funebre dove riposa il poeta Vate.